Il Segretariato regionale Emilia Romagna partecipa alla campagna 'La cultura non si ferma' con un video pubblicato sul canale YouTube del Mibact che mostra, passo passo, cosa avviene nei laboratori di legatoria e restauro Il video 'Lettere di Lucrezia'.
Si tratta di uno dei contributi del Segretariato regionale Emilia Romagna alla campagna 'La cultura non si ferma', realizzata a partire dall'inizio dell'emergenza coronavirus con l'obiettivo di far conoscere e consentire la fruizione da casa del patrimonio culturale nazionale.
L'intervento sulle lettere di Lucrezia Borgia, una delle figure femminili rinascimentali più affascinanti della storia italiana, si realizza nell'ambito del progetto 'Cantiere Estense' per la valorizzazione, il restauro e la riqualificazione delle eccellenze architettoniche e paesaggistiche del territorio compreso tra Emilia-Romagna e Garfagnana, che interessa anche edifici danneggiati dal sisma del 2012.È la restauratrice Maria Antonietta Labellarte del Laboratorio di legatoria e restauro dell'Archivio di Stato di Modena a mostrare come le carte cinquecentesche possono essere ricondotte al colore e alla consistenza originale della carta, 'salvando' gli inchiostri.
Il filmato, della durata di 4 minuti illustra infatti le operazioni di spolveratura, poi la sgommatura, i test sulla solubilità dell'inchiostro e sul ph della carta e della grafica per valutare quella che, in termini affatto tecnici, può essere intesa come la 'resistenza' al lavaggio. Il documento viene così immerso, tra fogli di tessuto non tessuto, in un a vaschetta di acqua distillata e adagiato poi su un piano inclinato per le operazioni di rinsaldo, ossia la spennellatura con colla apposita per restituire alla carta la propria consistenza.
Solo dopo questi passaggi si può passare al restauro vero e proprio, scegliendo, innanzitutto, le carte a velo giapponese, per integrare le parti mancanti dei fogli di Lucrezia Borgia, e ricostruire, attraverso una delicata operazione con i bisturi, i margini che erano venuti a mancare.Il video del Segretariato regionale Emilia Romagna, così come quelli degli altri Istituti del Ministero, mostra non solo il patrimonio e ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il dietro le quinte dei beni culturali con le numerose professionalità impegnate quotidianamente nella tutela, conservazione, valorizzazione e didattica del patrimonio storico, artistico e archeologico del nostro Paese.