L'ultima giornata nella Tuscia prima di ritornare a casa per tutti è stata assorbita dalla visita di Palazzo Farnese a Caprarola.
Un' esperienza davvero unica e interessantissima al di là delle bellezze architettoniche e stilistiche di una residenza davvero impressionante quello che colpisce di più è che arriva intatto a noi tutto il fasto che regnava in ambito pontificio durante quello che ancora oggi ricordiamo come il periodo storico del "Papa Re".
Il periodo del potere temporale dei Papi arrivato fino alla porta dell' unità d'Italia in cui il Vaticano era molto più di quanto ogggi siamo portati ad identificare con il Pontefice quale capo della Chiesa Cattolica.
Il palazzo "...fu costruito per la famiglia Farnese e costituisce uno dei migliori esempi di dimora di epoca manierista.Il palazzo fu una delle molte dimore signorili costruite dai Farnese nei propri domini. Inizialmente doveva avere caratteristiche difensive come era comune nelle dimore signorili del territorio laziale tra XV e XVI secolo. La realizzazione di una residenza fortificata a Caprarola venne inizialmente affidata dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio ad Antonio da Sangallo il Giovane che progettò una rocca pentagonale con bastioni angolari. I lavori iniziarono nel 1530 e nel 1573 l'edificio era praticamente completato.Alla villa sono annessi gli "Orti farnesiani" (con lo stesso nome dei giardini della famiglia sul colle Palatino a Roma), uno splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale, realizzato attraverso un sistema di terrazzamenti alle spalle della dimora, arroccati sul colle dal quale s'erge la costruzione"...
Permetteci qualche considerazione finale su questo evento. Lasciateci dire che siamo rimasti davvero impressionati dal'entusiasmo che voi partecipanti ci avete voluto esprimere reiteratamente nel corso di queste giornate trascorse insieme.
Ve ne ringraziamo, facendoci portavoce di tutto il CdA e delle maestranze del Cralt, a livello centrale e locale, che lavorano tutto l'anno per produrre queste occasioni per tutti i soci.
Quello che, poi, portiamo con noi è di sicuro questa terra di Tuscia: piena di tanta storia millenaria che abbiamo potuto 'toccare con mano' negli insediamenti e nelle necropoli etrusche, ma poi anche nelle chiese (Tuscania o Bolsena) e nei palazzi visitati (Caprarola).
Una terra che dispiega agli occhi panorami da lasciare senza fiato e che offre al visitatore vere perle del territorio come Civita di Bagnoregio in un ambito di ospitalità turistica di livello molto alto.
Non esitiamo, come Cralt, a voler affermare che questi luoghi dell'Alto Lazio, provvidi di tanta ricchezza e bellezza, che possono mettere sul piatto della bilancia a loro favore anche un' associazione di albergatori locale e delle istituzioni territoriali come i comuni - nostri eccezionali partner in quest'esperienza- ben organizzati e la presenza dell'Università della Tuscia di primissimo piano nel panorama accademico italiano, uniti alla 'potenza di fuoco' che può sfoderare l'amministrazione regionale, ben possono ambire a candidare la Tuscia idealmente e fattivamente come capitale della cultura europea nel prossimo futuro.
Sono luoghi questi che meritano la massima valorizzazione turistica possibile perché siamo convinti che solo la bellezza ci potrà salvare!
Vogliamo solo ricordare, infine, che questo che si è appena concluso è stato solo il primo turno dell' evento culturale del Cralt nella Tuscia, il secondo turno si svolgerà dal 15 al 18 dicembre prossimo.
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