“Sovente, alle due di notte, rientrando nel mio alloggio, a Bologna, attraverso questi lunghi portici, l’anima esaltata da quei begli occhi che avevo appena visto, passando davanti a quei palazzi di cui, con le sue grandi ombre, la luna disegnava le masse, mi succedeva di fermarmi, oppresso dalla felicità, per dirmi: Com’è bello!” (Stendhal, Voyages en Italie, 1826)
Se a Bologna visitate il Palazzo dell’Archiginnasio, l’antica sede dell’Università che ospita anche l’impressionante teatro anatomico, dove si sezionavano i cadaveri durante le lezioni di anatomia, state facendo tappa nel luogo che per secoli è stato uno dei principali e più ferventi punti di riferimento del sapere europeo.
Questa è considerata la più antica università del mondo occidentale. La data della sua fondazione è stata fissata convenzionalmente nell'anno 1088. La vita della città e quella dell'università sono intimamente connesse fin dal medioevo, facendole meritare l'appellativo di Bologna la dotta, del resto illustri studenti di questo ateneo furono Dante, Petrarca e Boccaccio; giusto per citare qualche nome.
Secondo la classifica mondiale delle università quella di Bologna è fra le prime nel mondo. E’ l'università italiana maggiormente scelta dagli studenti stranieri del Progetto Erasmus. L'alto numero di studenti, provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo, ha anche un notevole impatto sulla vita della città.
Il suo centro storico, uno dei meglio conservati d’Europa, dove si elevano antichi palazzi e chiese ricchi di opere d’arte, è caratterizzato dai suoi 40 chilometri di portici, che rendono la città unica al mondo. Il portico di San Luca, che lega la città al santuario del Colle della Guardia, è il più lungo al mondo (3.796 metri e 666 arcate).
Che la si possa visitare in un giorno è solo una leggenda metropolitana; Bologna è una città che offre tantissimo in termini di patrimonio storico, e non solo. Tranne che non si voglia conservare nella memoria come uniche immagini le torri pendenti, Asinelli e Garisenda, non si potrà fare a meno di avere impatto con le imponenti forme del “Gigante”, la monumentale statua che rappresenta il dio Nettuno mentre placa le acque, fusa in bronzo dal Giambologna nel ‘500; o delle sue chiese a partire da San Petronio – seconda per lunghezza solo alla basilica romana di San Pietro – con la sua straordinaria meridiana lineare. Non si possono trascurare, poi, la piazza grande, la pinacoteca ricca delle più famose opere della scuola bolognese dei Carracci, di Guido Reni e del Guercino, la chiesa di Santo Stefano costruita a imitazione del tempio di Gerusalemme, i merletti e le filigrane del palazzo della Mercanzia e tutto in un fazzoletto di spazio sotto le torri.
La nascita dell’Università Alma Mater, come detto, si fa risalire al 1088, ma è nel 1158 che Federico I promulga la Costitutio Habita con cui l’università diventa, per legge, un luogo in cui la ricerca si sviluppa indipendentemente da ogni altro potere. Dal XIV secolo, alle scuole dei giuristi si affiancano quelle dei cosiddetti “artisti”, studiosi di medicina, filosofia, aritmetica, astronomia, logica, retorica e grammatica. Dal 1364, viene istituito anche l’insegnamento di teologia.
A Bologna si trovano più di cento biblioteche, fra cui 4 comunali, 11 di quartiere e più di 70 universitarie. Bologna possiede quarantatré musei nei quali, accanto alle collezioni permanenti, sono organizzate mostre temporanee. E’ da sempre sede di movimenti d’avanguardia sia nelle arti figurative che nella musica (sia quella colta che quella pop).
Una città viva e dal cuore pulsante, quel cuore che, non solo per tradizione, le fa meritare l’appellativo di “Dotta” che significa, necessariamente, anche aperta, includente ed accogliente senza distinzioni di nessun genere e nessun tipo.