Tema conduttore della Terza edizione della Biennale del Merletto a Venezia e Burano è la Candidatura alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, prestigioso riconoscimento UNESCO atteso da tempo, per "I saper fare l’Arte del Merletto Italiano".
Un convegno nazionale dedicato, l'ottava edizione del Concorso nazionale Un Merletto per Venezia, esposizioni di artiste contemporanee e appuntamenti con le Maestre Merlettaie scandiranno i mesi estivi fino all'autunno tra il Museo del Merletto di Burano e a Venezia il Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo.
A Burano il merletto è arte antica, per la quale da tempo si chiede il riconoscimento UNESCO di Patrimonio Immateriale. Con le Comunità di detentori e praticanti del Merletto si è costituita la Rete per la salvaguardia dei saper fare l’Arte del Merletto Italiano, che comprende gruppi territoriali definiti dall'artigianalità di lavorazione, dai valori identitari ad essa collegati, da storia e tradizioni di cui sono portatori e dal radicamento sul territorio [aderenti: Valsesia, Valli Occitane, Cantù, Venezia – Burano - Mestre, Pellestrina, Chioggia, Gorizia, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino, Camogli, Genova, Bologna, Forlì e Meldola, Sansepolcro, Orvieto, Tuoro sul Trasimeno, San Feliciano Magione, Offida, Bolsena, L’Aquila, Isernia, Maglie, Latronico, Mirabella Imbaccari, Bosa].
L'Isola di Burano è uno dei luoghi di nascita del percorso che ha portato alla Candidatura alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità per I saper fare l’Arte del Merletto Italiano per ottenere il riconoscimento dall’UNESCO mediante l’iscrizione nell’apposita prevista all’Art. 16 della “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” adottata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007.