Una visita fuori dal comune, un territorio tutto da scoprire. Tutto inizia con l'arrivo a Pozzuoli e la visita guidata della Solfatara, uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei.
Si tratta di un antico cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni conserva un'attività di fumarole di anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo.
La Solfatara rappresenta oggi una valvola di sfogo del magma presente sotto i Campi Flegrei, grazie alla quale si riesce a mantenere una pressione costante dei gas sotterranei. Al termine pranzo in ristorante.
Poi l'area archeologica di Pozzuoli con particolare interesse con la visita dell'anfiteatro Flavio realizzato per far fronte all'incremento demografico di Puteoli, che aveva reso inadatto il vecchio edificio adibito per spettacoli pubblici in età repubblicana. Secondo solo al Colosseo e all'anfiteatro Campano in quanto capacità di capienza.
Un secondo momento ha inizio dal Porto di Baia. Diversi gli itinerari a cominciare dalla visita al Castello Aragonese di Baia, che costruito nel 1495, domina il golfo di Pozzuoli. Il suo museo raccoglie preziose testimonianze dell'archeologia flegrea. Particolarmente belle e suggestive da ammirare, le ricostruzioni, (con pezzi originali recuperati dalla Città Romana Sommersa),del Ninfeo Imperiale di punta Epitaffio a Baia e del Sacello degli Augustali di Miseno, fra gli altri reperti i frammenti dei calchi in gesso di Baia, che documentano capolavori della statuaria greca altrimenti perduta.
Quindi, alle Terme Romane di Baia, probabilmente il più grande e maestoso complesso termale dell'Italia antica, quasi una città termale con sudatori, piscine e belvedere, fu tra le opere che valsero alla cittadina imperiale di Baia, l' appellativo di "Pusilla Roma" ( la piccola Roma). Il parco archeologico delle terme è convenzionalmente diviso in 4 settori dell' Ambulatio, di Mercurio, di Sosandra e di Venere. Suggestivo è il "Tempio di Mercurio" con la sua cupola ardita, il cui diametro è la metà rispetto a quella del Pantheon di Roma.
Infine l' Antica Città Sommersa di Baia e il Tempio di Venere. Con un battello dalla carena di vetro consentirà di ammirare, seduti sotto il livello del mare, come in un grande Museo sommerso, i resti della "Città Imperiale di Baia". Un suggestivo viaggio alla scoperta delle dimore degli imperatori e dei patrizi romani, sprofondate nel mare circa 2000 anni fa, a causa del bradisismo. La città imperiale insieme al Portus Julius, alla via Herculanea, fanno parte di un'immensa area archeologica sommersa, (sei volte Pompei), che parte da Miseno e termina alla Gaiola di Napoli. Per ultimo, ma non ultimo, il Tempio di Venere che rappresentava la parte più bassa delle terme di Baia, per Quanto infossato per circa sei metri, conserva ancora la sua Imponenza e bellezza.
Da qui poi all'Antro della Sibilla e all' Acropoli di Cuma. Superato il viale d'ingresso, si giunge in un piccolo piazzale a sinistra del quale inizia l'itinerario proprio dal luogo più famoso e misterioso di tutti i Campi Flegrei: l'Antro della Sibilla. Benché rimaneggiato in epoca ellenistica e romana è certamente collegato al culto oracolare originario di Apollo. Si accede ad esso attraverso un lungo corridoio (dromos) di oltre 130m.
Di forma trapezoidale con altezza di circa 5 m. Alcuni studi recenti ravvisano nell'antro della Sibilla un'opera dell'antica ingegneria militare. Proseguendo, si arriva nel cuore del parco archeologico di Cuma La città fondata nell’VIII secolo a.c. fu la più antica colonia greca dell'Italia meridionale. Nel Parco oggi è possibile ammirare vari siti tra cui: Il Tempio di Apollo, che, secondo il racconto di Virgilio nell’Eneide, fu costruito da Dedalo dopo essere fuggito dal labirinto di Crosso, e il Tempio di Giove, ubicato sulla parte alta dell'Acropoli.