Dire come mai Alatri, nella provincia frusinate, alle pendici dei monti Ernici è uno dei borghi, paesi del mio cuore è abbastanza semplice. Nel 2000 all’incirca ho iniziato casualmente una ricerca sui campi di internamento in Italia durante il periodo fascista e ho viaggiato in lungo e in largo alla scoperta dei più dei duecento luoghi dove ebrei, slavi, dissidenti politici, rom e omosessuali, nonché cittadini della nazioni nemiche durante la seconda guerra mondiale furono rinchiusi.
Lì ad Alatri, in località Le Fraschette, ci sono ancora le baracche, le mura, le garitte di quel campo che “ospitò” donne, bambini, vecchi, uomini soprattutto slavi presi durante le retate fatte dal nostro esercito, senza nulla che ricordi quei terribili momenti e le gravi perdite. Lì da quella visita, sono tornato varie volte accompagnando gruppi, amici , condividendo con varie persone, cittadini di Alatri,l’impegno di dare dignità a quel che resta.
Ma Alatri, non può non rimanere nel cuore, per i suoi vicoli, per i suoi panorama, per le sue chiese, per le sue mureciclocipiche, che lo scrittore tedesco Gregorovius disse essere tra le più belle viste nel suo viaggio in Italia:« Allorquando mi trovai dinanzi a quella nera costruzione titanica, conservata in ottimo stato, quasi non contasse secoli e secoli ma soltanto anni, provai un'ammirazione per la forza umana assai maggiore di quella che mi aveva ispirata la vista del Colosseo… una razza che poté costruire tali mura, doveva già possedere un'importante cultura e leggi ordinate » .
Quelle pareti, che non si sa ancora oggi come furono costruite, si sostengono con strati di megaliti polimorfici che spesso raggiungono la lunghezza di tre metri, provenienti dalla stessa collina e fatti combaciare perfettamente ad incastro, senza l’ausilio di calce o altro materiale. Sono le mura dell’Acropoli e dell’antico abitato che raccontano di tempi remotissimi: la Porta Maggiore attraverso cui si accede all’ Acropoli pare avere similitudini con la porta di Troia.
Sulla sommità appare maestosa la Basilica di San Paolo sui resti di un tempio dedicato a Saturno. Nella chiesa è conservata una particola di carne umana: per i credenti si tratta di un’ostia trasformatisi miracolosamente in carne nel XII secolo.
Perdersi tra i vicoli, le chiese, come non ricordare la collegiata di Santa Maria Maggiore, anche questa edificata sui resti di un tempio paganoo tra i maestosi palazzi come quello Conti-Gentili, oggi Palazzo degli Studi o il palazzo sede del Comune, ti trasportano in un tempo che fu, dove l’arcano, il mistero si mischiano alla bellezza dei luoghi , facendoti vivere emozioni particolari.
A pochi chilometri si possono visitare le grotte di Collepardo o grotte dei Bambocci, dove numerose stalattiti assumono le sembianze di bambole e pupazzi in un teatrino immaginario o la Certosa di Trisulti, immersa in un bosco di querce, con l’antica farmacia del monastero, decorata con artistici trompe-l’oeil di ispirazione pompeiana o la chiesa di San Bartolomeo: spettacoli da lasciare senza fiato, incapacidi comprendere come tanta bellezza naturale ed artistica possa essersi rifugiata tra queste montagne incontaminate.
Ormai Alatri è una meta del mio cuore, dove trascorro momenti di grande quiete con amici per raccontare la magia indecifrabile di questi luoghi e la storia ahimèdimenticata.