L'Italia è bella tutta ma l'Italia dei piccoli borghi è assolutamente quanto di più bello ed arricchente possa esserci dal punto di vista umano. Qui vi vogliamo parlare di una vera perla del diadema italico: Civita di Bagnoregio, che appare come un luogo incantato, rimasto sospeso nel tempo.
Il piccolo borgo, arroccato su uno sperone di tufo, è unito al resto del mondo da un lungo e stretto ponte sospeso nel vuoto dal quale si ammira l’immensa vallata circostante. Il terreno argilloso su cui sorge la rupe di Civita sta lentamente cedendo alle frane e ai terremoti che forse un giorno porteranno alla scomparsa di quello che ormai da tempo è chiamato “il paese che muore”.
Il borgo conserva ancora la sua antica struttura architettonica, con gli archi, le finestre che si affacciano direttamente nel vuoto e le case medioevali abitate ormai solo da una ventina di persone che continuano un impari lotta contro la natura.
Il fascino di questo sperduto angolo d’Italia si può scoprire solo passeggiando attraverso le sue viuzze e le piccole piazze dove si respira un’atmosfera fiabesca, immersa in un silenzio quasi assoluto. La visita parte dalla medievale porta di Santa Maria che immette nel cuore dell’antica acropoli etrusca.
Appena superata la porta si incontra un suggestivo ambiente completamente scavato nel tufo, un tempo adibito a corpo di guardia della città ed ora sede del punto informativo di Tesori d’Etruria. Proseguendo per la via centrale, corrispondente all’antico decumano, si arriva nella piazza principale dove sorgeva il foro del primitivo centro.
Sulla piazza si affacciano il palazzo Alemanni, sede del Museo Geologico e delle Frane, l’ex palazzetto comunale con la sua loggia e la romanica chiesa di San Donato, rimaneggiata nel XVI secolo. L’interno è ricco di opere tra cui un bel crocifisso ligneo della scuola di Donatello che ogni Venerdì Santo viene portato in processione a Bagnoregio.
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