"Sorridi donna, sorridi sempre alla vita, anche se lei non ti sorride..."
Alda Merini
8 marzo, una data non banale, malgrado i tentativi fatti negli anni di banalizzarla riducendo questo giorno ad un altro dei millemila 'appuntamenti commerciali' del calendario. Non una 'festa' e nemmeno una 'celebrzione', l'8 marzo deve essere, a nostro modestissimo parere, un momento di grande riflessione sul ruolo della donna nella società contemporanea non in funzione del suo essere madre, compagna di vita o collega di lavoro ma in quanto donna in se nella sua intrinsecità.
Una riflessione seria, non manieristica, che prescinda ed eluda tutti i tentativi celebrazionisti, di quella autocelebrazione deleterea, vacua e di facciata all'insegna del motto: siamo tuti belli, siamo tutti bravi. Una riflessione sulla donna come persona in tutti gli ambiti. E' pleonastico rivendicare, a giusta ragione, parità di diritti e doveri; oppure sottolineare quanto la donna sia costretta - molto spesso - ad inventarsi una e trina per far fronte alle sollecitazioni della propria vita quotidiana.
Intendiamo altro quando parliamo di riflessione: dignità, a questo alludiamo. Ancora oggi, dopo anni di battaglie politiche e sindacali in primis che hanno portato al giusto riconoscimento dei diritti della donna, purtroppo, non viene riconosciuta pari dignità alla donna. Già il fatto in se che debba essere la società a dover riconoscere alla donna qualcosa ci fa subito intendere come, oltre il tanto già fatto, tantissimo c'è da fare in termini di umanità prima ancora che in termini giuridici.
L'impegno delle donne deve affiancarsi all' impegno per le donne, per riconoscere loro la giusta collocazione nella nostra società che già hanno e che non va né chiesta né concessa da alcuno. Un processo naturale che non dovremmo osteggiare (come purtroppo ancora molto spesso si fa) ma incoraggiare e favorire comprendendo quando sia vitale una società plurale dove siano integrate esigenze e visioni diverse tese verso il perpetuarsi del bene comune.
Non a caso abbiamo voluto cominiciare questo piccolo contributo alla riflessione 'rubando' una frase di Alda Merini, enorme poetessa del secolo scorso che scontò gravemente il suo essere donna in quelli che furono le vere vergogne della civiltà novecentesca: i manicomi; ma questa è un'altra storia. Di Alda abbiamo voluto fare nostra la forza della sua esortazione: "Sorridi donna, sorridi sempre alla vita, anche se lei non ti sorride..." per esprimere la nostra forza nel dire buon 8 marzo a tutte le donne e ricordandolo a tutti gli uomini!