Poteva la pandemia interrompere la nostra tradizione d’aula artistica?
Il rischio c’è stato eccome, ma passando da tre prove di fattibilità, one shot, a fine 2020 in modalità “a distanza” (su Pellegrino Artusi, Caravaggio e Raffaello), si è ugualmente riproposta nei primi due mesi del 2021, in collaborazione con il Gruppo Cultura e sotto la magica regia della dr.ssa Rita Tambone, una ulteriore edizione del corso di Storia dell’Arte (la 19!!!).
Dire innovativa è d’obbligo per due motivi: la valorizzazione del canale “a distanza”, costretto ma apprezzatissimo; l’oggetto del corso, 10 lezioni sulle più prestigiose collezioni di opere d’arte raccolte in Europa e non solo. Un viaggio in dieci musei che il solo citarne il nome entusiasma.
Due appuntamenti settimanali, di quasi due ore l’uno, per “vedere” la storia dell’Arte dal medioevo ai giorni nostri, con oltre 50 iscritti assidui frequentatori, che hanno salvato nei loro PC i files audio video delle lezioni per poterli rivedere a loro gradimento. Importante anche la varietà territoriale della partecipazione che ha consentito di coinvolgere anche persone fuori dalla sede abituale di Firenze.
Sono tutti musei famosi, di seguito ordinati solo per calendario degli incontri, non certo per valutazioni di altro tipo. Ne racconteremo brevemente le origini, ma sarà praticamente impossibile citare le opere approfondite. Tutti i musei hanno in comune un mecenate, una famiglia che inizia a raccogliere tesori, il primo lotto che dà vita alle preziose collezioni. Nel tempo poi hanno accolto anche altri beni acquistati in epoche successive provenienti da altre collezioni, ma anche confische di governanti al potere, fino al passaggio sotto il controllo pubblico statale che li completano così come li potete visitare oggi.
Prima di tutti la storia degli Uffizi, la cui origine è la collezione privata dei Medici; avviata dai primi granduchi Cosimo I e Eleonora di Toledo, proseguita dal figlio Francesco I con la celebre “Tribuna” e da tutti i successori: Ferdinando I, Cosimo II, Ferdinando II fino a Cosimo III che acquistano in periodi successivi in tutta Europa; completa la collezione la preziosa dote dell’ultima discendente del Ducato di Urbino/Montefeltro, Maria Vittoria della Rovere in sposa a Ferdinando II Medici. Una suggestione per capire lo scenario; la Primavera che tutti conoscono esposta a Firenze entra nella collezione degli Uffizi definitivamente nel 1919.
A Roma la Galleria Borghese; è un museo statale italiano, con sede nella villa Borghese Pinciana a Roma. Ospita tuttora gran parte della collezione d'arte della famiglia cui si deve anche la costruzione della villa stessa. La famiglia di origine senese cresce d’importanza e lascia il segno a Roma; Camillo Borghese, divenuto Papa Paolo V, costruirà la facciata di San Pietro. Ma il vero protagonista della crescita della collezione Borghese, è Scipione il “Cardinale Nepote” che aggiunge molte opere non con un gusto specifico ma acquistando (non sempre) ciò che trovava bello.
L’Ermitage di San Pietroburgo, avviato in qualche modo da Pietro il Grande, la vera mente creatrice sarà la nuora Caterina che dopo aver spodestato il marito Pietro III, impera in Russia. Lei inizia con una piccola costruzione, una sorta di buen retiro, dove si entra a piedi scalzi, senza spada ed è vietato sbadigliare per potere ammirare il primo lotto di opere raccolte nel nord Europa, in Olanda, Belgio, Germania ma non mancano artisti italiani come Caravaggio; alla morte della zarina la collezione comprenderà circa duemila opere. Oggi l’Ermitage si compone dii ben 5 palazzi, di cui uno riservato agli impressionisti e circa 12 milioni di opere. La collezione si completa con gli espropri e le confische durante la Rivoluzione di ottobre; la riorganizzazione del governo russo costituirà nell’Accademia di Mosca il tempio degli artisti locali e concentrerà il resto a San Pietroburgo.
La Pinacoteca di Brera ex convento di frati dell’ordine degli Umiliati che una volta soppresso lascia il posto ai Gesuiti, poi alla scuola laica degli Asburgo. Museo di statura internazionale, la Pinacoteca di Brera venne ufficialmente istituita nel 1809, sebbene una prima eterogenea raccolta di opere fosse già presente a partire dal 1776, la collezione viene ampliata soprattutto per iniziativa di Napoleone, nel periodo delle sue conquiste. L’imperatore si avvale della consulenza di Andrea Appiani per iniziare l’allestimento della collezione che proseguirà durante il Romanticismo fino al XX secolo ed i grandi artisti del 900.
E vogliamo parlare del Louvre, il museo più visitato del mondo. Ha origine da una fortificazione fatta costruire da Filippo Augusto al momento della sua partenza per la Crociata del 1190, al fine di proteggere la riva destra della Senna. Nel XIV secolo, la fortezza fu abbellita da Carlo V che ne fece una residenza secondaria, ma solo con Francesco I di Valois, nel 1515, il Louvre divenne la dimora principale dei sovrani di Francia, trasferendo la reggia da Fontainebleau. Fu proprio Il re, ad iniziare la collezione di opere d’arte con i classici italiani e olandesi. Caterina de’ Medici pose le basi di un ambizioso progetto, quello di ingrandire ulteriormente il Louvre a spese di edifici privati e di collegarlo alla nuova residenza che nel frattempo era stata spostata alle Tuileries, il palazzo di fronte (distrutto a seguito agli eventi della Comune, con la realizzazione al suo posto dei giardini omonimi). Il progetto fu realizzato a partire dal 1594 da Enrico IV, che curò il collegamento alle Tuileries attraverso la Grande e la Piccola Galleria. Intanto le collezioni crescevano, quando Luigi XIV, il Re Sole, spostò la corte nel nuovo palazzo di Versailles, il Louvre perse la funzione di residenza e divenne dal 1793, il Musée Central des Arts. Anche Napoleone grande collezionista contribuì alla sua crescita acquistando e confiscando, creando un museo iconico dove si potesse ammirare lo scorrere dei secoli attraverso l’arte, ma con la Restaurazione più di 5000 opere usurpate in Europa dovettero tornare indietro.
Anche il Regno di sua Maestà ha il suo Museo che rappresenta il primo museo pubblico in Europa. La National Gallery di Londra, fondata nel 1824 sotto Re Giorgio IV a Pall Mall con sole 38 opere; nel 1838 con la Regina Vittoria si sposta nella attuale sede di Trafalgar Square. È un museo che ospita una ricca collezione composta da più di 2.300 dipinti di varie epoche e scuole dalla metà del XII secolo all'inizio del secolo scorso. La collezione appartiene al popolo britannico e l'ingresso alla collezione principale permanente è gratuito, anche se talvolta è richiesto il pagamento di un biglietto per accedere ad alcune mostre speciali. Deve servire al popolo a tutti coloro che non possono godere di collezioni private, aperto anche ai bambini; l’entrata libera purtroppo non ha evitato qualche attentato alle opere e un furto di un quadro poi ritrovato.
Per il Museo D’Orsay sono serviti due lezioni. In un Palazzo lungo la Senna in stile impero avevano sede la Corte dei Conti ed il Consiglio di Stato. A fine ‘800 in una Francia politicamente sconvolta dopo la sconfitta di Sedan, si instaura la Comune di Parigi una la forma di organizzazione politica, di stampo socialista libertario, che ha in mano l’autogoverno della città. Eventi tumultuosi portano all’incendio dell’edificio che resterà fatiscente per quasi 25 anni. Ai primi del Novecento, avvicinandosi il grande evento dell’Expo, viene destinato a diventare un padiglione espositivo per le arti figurative, ma il forte sviluppo di Parigi e la necessità di garantire la mobilità con il resto della Francia, fanno sì che le Ferrovie Francesi la spuntino per farla diventare la Gare D’Orsay una stazione di transito sulla linea Nantes, Bordeaux Tolosa. La stazione sarà in funzione fino al secondo dopoguerra, dopo un breve periodo di abbandono diventa anche set cinematografico, poi da un’idea di Charles De Gaulle, portata avanti da Valery Giscard d’Estaing e conclusa durante la presidenza di Francois Mitterand, diventa il Museo della Pittura Francese dell’800 ospitando tutte le sperimentazioni artistiche, come l’impressionismo, che fecero della Francia il fulcro dell’arte del XIX secolo
Il Collezionismo privato era rappresentato dalla collezione Tyssen – Bornemisza, oggi a Madrid ed acquistata nel 1993 dal governo spagnolo per colmare il vuoto della storia dell’arte nei musei spagnoli. È una collezione che traccia la storia della pittura Europea dal Medioevo al XX secolo. Il primo (involontario) collezionista è proprio Auguste Tyssen il fondatore dell’impero siderurgico tedesco, che possedeva sei tele del suo amico Rodin. Ma il vero incremento alla collezione si deve al figlio Heinrich, naturalizzato Ungherese dopo aver sposato la baronessa Margarita Bornemisza. Fra il 1928 ed il 1938 si forma un nucleo importante di opere raccolte in un periodo in cui la crisi economica fra le due guerre pose molte persone nella necessità di vendere. Alla morte del barone nel 1947 le opere sono 525. Già dal 1938 la collezione fu trasferita in territorio neutrale a Villa Favorita di Lugano. Tocca al secondo barone Tyssen-Bornemisza, il figlio Hans Heinrich, proseguire la collezione non solo con gli antichi maestri europei, ma con l’acquisizione della pittura impressionista e moderna, esclusa dal padre dai gusti più tradizionali. La collocazione definitiva con i suoi 1500 pezzi sarà nella casa della quinta moglie del barone al Palazzo de Villahermosa di Madrid a pochi passi dal Prado. Al momento dell’acquisto da parte del governo spagnolo era la più grande collezione privata al mondo.
Chiusura con la collezione dei Guggenheim fusione di due imperi, quello dello zio Solomon e quello della nipote Peggy. Il primo ha sede a New York in uno splendido luogo progettato dall’archistar Frank Lloyd Wright, la seconda a Venezia. Solomon è un ricco ebreo che possiede una delle aziende estrattive più ricche degli States sposato con Irene de Rotschild appartenente a una famiglia di banchieri. La coppia Inizia a collezionare nella suite del Hotel Plaza dove vive, poi per la crescente numerosità affittano un garage per le esposizioni ed infine faranno costruire l’attuale edificio, nasce così il Museo Guggenheim a New York.
Peggy è la figlia del fratello di Solomon, Benjamin tragicamente scomparso sul Titanic. Anche la madre è figlia di banchieri e Peggy orfana molto giovane conduce una vita molto spensierata ma inizia ad acquistare opere artistiche ponendosi in concorrenza con lo zio. Nel 1938 inaugura la Galleria Guggenheim Jeune a Londra e nel 1949 la trasferisce a Venezia dedicandosi al collezionismo di arte moderna e contemporanea. Alla sua morte esprime il desiderio che la collezione rimanga a Venezia, ma l’acquisto da parte dello stato non ha successo per complicazioni burocratiche. Oggi è tutto ricompreso nella Fondazione Solomon Guggenheim.
Un giro del mondo entusiasmante, un panorama di opere che inizia dal 1200 e si conclude con i nostri giorni non a caso il programma segue il corso della storia dal medioevo al XX secolo. Grande partecipazione come già sottolineato e tanti, tanti, complimenti alla docente, per la sua chiarezza, il suo saper collegare i periodi storici ai movimenti artistici, ai governanti del tempo.
Un arrivederci al prossimo, che essendo il 20° anno dovrà stupirci ancora di più.